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La Storia

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La Famiglia Ghio

La famiglia Ghio era originaria di Prato Sopra la Croce, frazione del Comune di Borzonasca.

Situata sulle colline della Valle Sturla a 22 chilometri da Chiavari e ad un'altezza media di 550 metri sul livello del mare.

Nel settecento era accessibile, e non senza difficoltà, soltanto a piedi o a dorso di mulo.

La carenza di terre coltivabili e le oggettive difficoltà nel reperire altre forme di sostentamento indussero molti abitanti del luogo ad emigrare verso il Ducato di Parma oppure addirittura verso l'Austria e la Germania.

Giobatta Ghio nel 1750 era impegnato nel trasporto di merci varie: i prodotti della costa (in particolare il sale) venivano condotti a dorso di mulo attraverso le valli Sturla, Fontanabuona, Graveglia, Aveto e Trebbia, per raggiungere poi Bobbio e Piacenza.

Martino, figlio di Giobatta, prendendo la decisione di trasferirsi a Chiavari, avrebbe impresso una svolta agli eventi, ponendo le basi del futuro e solido Banco Ghio.

Correva l'anno 1780 e Martino si spostò, "emigrò" a Chiavari proprio per esercitare il commercio con il circondario e con Genova in maniera più agevole e moderna.

Iniziò con l'apertura di un negozio in Capoborgo, l'attuale Via Entella...in questi fondi si occupò dapprima dell'acquisto e della vendita di partite di merci, sia per conto proprio sia per conto terzi. Tra queste olio, granaglie e prodotti agricoli provenienti dall'entroterra, che venivano poi spediti via mare a Genova e a Marsiglia.

Quello di Martino fu un successo dovuto alle sue grandi capacità d'iniziativa; anche la scelta di trasferirsi a Chiavari non era stata casuale. 

Nel 1790 dopo aver aperto in Via Entella una Cassa di Cambio acquista da Domenico Rivarola in Piazza San Giovanni quello che fu Palazzo Carlo Agrifoglio...da quell'anno il "nuovo" Palazzo Ghio diventerà sede dell'omonimo Banco e qualche anno dopo anche sede del Consolato del Perù...

 

"Sono particolarmente felice di aver avuto la possibilità di vivere a Palazzo Ghio nel quale è iniziata la storia della Famiglia Ghio. Un ambiente affascinante ed anche un po' misterioso. E' bello provare a tornare indietro nel tempo e immaginare cosa succedeva e cosa si diceva alla fine del 1700 in queste stanze.

Un'epoca tumultuosa: la Rivoluzione Francese, l'Illuminismo e uomini coraggiosi...uomini illuminati come il Marchese Stefano Rivarola che il 15 aprile 1791 fondò la Società Economica di Chiavari e che s'impegnò da subito per favorire il progresso nei settori dell'agricoltura, dell'artigianato, dell'industria e del commercio in tutto il comprensorio di Chiavari.

Desidero dedicare questi pensieri a mio zio Nicolò, a mia zia Pinuccia sempre al mio fianco anche durante la ristrutturazione del Palazzo (2014 - 2018) e naturalmente a Giacomo ed Eugenio Ghio che ho avuto l'onore e la fortuna di conoscere e di frequentare e dai quali ho tratto preziosi insegnamenti, a Giobatta Ghio...uomini coraggiosi, uomini illuminati"

Testimonianza scritta da Romina Addis

Il Palazzo

Quando Martino Ghio si trasferì da Capoborgo (l'odierna via Entella) in piazza San Giovanni, tutta la zona nord di Chiavari, compresa via Ravaschieri (completamente ristrutturata intorno al 1615), aveva perduto l'aspetto medievale per acquistarne uno più signorile e baroccheggiante.

Il palazzo, già di Carlo Agrifoglio, passò a Domenico Rivarola che lo vendette ai Ghio. Questi lo sopraelevarono e rimaneggiarono nel corso dell'Ottocento.

L'atrio si sviluppa in profondità fino alla scala che si svolge con affaccio sul retro verso il giardino, ridotto per ricavarne un vano di servizio. La scala rifatta in marmo ha una copertura a botte con cornice in pietra nera; il ballatoio, nel quale è collocato un monumentale portale in pietra nera, ha un cenno di apertura a loggia in stile genovese.

la città:
Chiavari

Chiavari è una città della Liguria che ha una lunga e ricca storia, legata soprattutto al suo ruolo di centro commerciale e politico del Tigullio. La sua architettura riflette le diverse epoche e influenze che hanno caratterizzato il suo sviluppo, dal medioevo al fascismo.

Il nucleo originario della città si formò intorno alla Cittadella, una fortificazione costruita nel XII secolo per difendere il porto e il borgo dai pirati. La Cittadella fu ampliata e rafforzata nei secoli successivi, diventando la sede del Capitaneato di Chiavari, un’istituzione che governava il territorio sotto la Repubblica di Genova. La Cittadella ospita oggi il Museo Archeologico del Tigullio.

Il centro storico di Chiavari conserva ancora l’aspetto medievale, con le sue caratteristiche strade porticate, chiamate caruggi, e le sue piazze, dove si svolgono i mercati e le feste. Tra le costruzioni più importanti, spicca Palazzo Ghio con la sua storia centenaria. 

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